L’orizzonte alimentare delle prossime generazioni e la dieta mediterranea.
Il Giardino sta nel Piatto come Fiori ed Insetti stanno in nutrizione.
Questa e’ l’equazione che esprime il nuovo orizzonte alimentare che condizionerà le prossime generazioni, finalizzato a risolvere l’annoso problema della fame nel mondo, ma che in realtà’ nasconde un business d’oltreoceano di miliardi di dollari. Dal Giardino provengono infiorescenze ed insetti, in equilibrio di tra loro.
Fiori commestibili e cinorridi sono presenti da sempre nelle ricette della Cucina Mediterranea, come Borragine e Calendula, estratti di petali d’Arancio, utilizzati nella preparazione della Pastiera Napoletana, o essenze di petali di Rose, per creare Rosoli multivarietali.
Gli insetti rappresentano al contrario una nuova fonte di alimentazione per il Continente Europeo.
Vengono chiamati Novel Food quegli alimenti che non presentano uno storico nella nostra dieta, quindi di nuovo consumo, con effetti sconosciuti sul nostro organismo e correlato benessere. Il cibarsi di insetti, ma anche di meduse e alghe e’ alla base del nuovo concetto di “dieta a base di esseri infestanti”, che propone l’uomo come predatore del nocivo e riequilibratore ambientale del pianeta, peraltro da lui stesso distrutto.
Da un lato infiorescenze eduli ricche di polifenoli, antiossidanti naturali di cui il mondo vegetale e’ pieno, in grado di esprimere in associazione con altre molecole aromatiche quella “chimica del gusto” che colpisce i nostri sensi, non solo negli olfatti e sapori, ma anche nella vista con variegati colori. Fiori, cinorridi, arbusti e radici dalle molteplici proprietà’ curative utilizzati in oli essenziali, tisane, estratti e infine nel piatto.
In armonia con i principi nutrizionali della oramai perduta Dieta Mediterranea, posseggono un maggiore contenuto di carboidrati complessi e fibre ed un basso apporto proteico. Ricchi in polifenoli antiossidanti, micronutrienti, in particolare di Vitamina A, C ed E, in grado di apportare la giusta quantità’ di sali minerali, fungono da integratori naturali. Dall’altro gli insetti, nemici infestatori ed amici impollinatori, nuovo cibo per l’alimentazione umana.
Nel XVI secolo era il pomodoro il Novel Food del tempo, ma per secoli ritenuto indigeribile e tossico per il suo alto contenuto in solanina, fino a che, incrociandolo più’ volte, fu reso edibile e più’ tollerabile, per poi essere promosso a fine Ottocento a cardine della Dieta Mediterranea. Oggi grilli, cavallette, larve della tarma delle farine ed api mellifere hanno avuto il pass per l’utilizzo in alimentazione umana, da parte dell’European Food Safety Authority (EFSA), ma presto si uniranno altre specie di insetti ed aracnidi, già’ consumati da secoli in altri Continenti.
Questo cibo si presenta come l’antitesi nutrizionale della Dieta Mediterranea, scarsi in carboidrati complessi, iperproteico e iperlipidico, con apporto di fibre non idoneo alle esigenze del nostro organismo, a differenza di quelle di provenienza vegetale. Gli insetti sono un nutrimento da Dieta Ketogenica del XXI secolo con buon apporto in micronutrienti, in particolare di vitamina B12, ma anche di colesterolo.
Se da un lato gli allevamenti di insetti comportano vantaggi ambientali in termini energetici, risparmio in spazi, consumo di acqua e produzione di gas serra, rispetto a quelli di bovini e suini, al tempo stesso lasciano molte perplessità’ da un punto di vista medico, soprattutto se dovessero essere consumati con una certa continuità e regolarità’.
L’alto contenuto proteico e’ in grado di far sviluppare nuove allergie e patologie.
L’indigesto esoscheletro di chitina, in particolare quello di ali e rostro, contiene sostanze antinutrizionali quali fitati ed ossalati in grado di impedire l’assorbimento nel nostro intestino di sali minerali.
I pericoli di contaminazione microbiologica rappresentano un’altra negatività essendo gli insetti portatori di parassiti e batteri patogeni, come Salmonella e Campilobacter, resistenti alle alte temperature di cottura.
Possono arrecare ulteriori danni alla nostra salute la presenza in questi piccoli esseri di tossine, fattori di crescita, quali ormoni come ad esempio gli alti valori di testosterone nelle termiti, e di metalli pesanti trasportati nel piatto da trattamenti ambientali con insetticidi, fungicidi, antiparassitari ed erbicidi.
L’utilizzo negli allevamenti di antibiotici e di sostanze capaci accelerare la crescita dell’insetto possono comportare nell’uomo l’insorgenza di antibiotico resistenze e di patologie degenerative e proliferative, come e’ già’ accaduto negli allevamenti iperintensivi di altre specie animali.
Esistono problematiche biologiche in allevamento legate alla qualità e alla scelta dei substrati alimentari che non escludono il rischio di sviluppo di prioni, proteine modificate dalle originarie, in grado di far insorgere nell’essere umano encefalopatie simili a quella della “Mucca Pazza”, inguaribili e letali.
Infine non e’ noto quale sia realmente l’impatto ambientale dello smaltimento dei loro residui e deiezioni, mentre e’ inimmaginabile e non quantificabile il danno economico che potrebbe arrecare la fuga dall’allevamento di milioni di insetti. Già in passato l’uomo del bacino del Mediterraneo si era posto il problema di sfruttare il Giardino per fini alimentari, in modo rispettoso e naturale.
È’ così’ che nel Medioevo è nato un Elisir, unico connubio di fiori ed insetti infestanti, essenza di petali di rosa misto ad estratto di Cocciniglia: l’Archermes.
Questo alcolico e’ tuttora utilizzato in pasticceria, nonostante l’estratto Rosso dell’insetto sia stato sostituito con un colorante artificiale, in quanto considerato non idoneo per la nostra salubrità’.
Allo stesso modo per secoli in Italia sono stati prodotti formaggi quali il sardo Casu Marzu, l’abruzzese Marcetto, l’Oltrepo’ Pavese Nisso ed il friulano Saltarello, abitati da larve di Mosca Casearia, la cui vendita e’ proibita da almeno mezzo secolo. Questi cremosi formaggi hanno sfamato e deliziato intere generazioni senza che fosse mai descritta alcuna insorgenza di patologie relative al consumo.
Ciò’ e’ dovuto al PH fortemente acido della pasta che determina una naturale sterilizzazione batterica e tossicologica delle larve rendendo questi formaggi edibili e non patogeni. Visti i tempi, verranno mai riabilitate queste italiche delizie, condannate all’ergastolo da leggi igienico-sanitarie, che rispetto alle nuove disposizioni dell’EFSA in fatto di insetti, appaiono decisamente vetuste?
Per quale reale motivo, se non prettamente commerciale d’oltreoceano, alcuni prodotti alimentari della grande distribuzione già’ contengono farine di insetti, mentre allo stesso modo non sono ricercati o spinti sul mercato cibi contenenti la componente floreale del giardino? Eppure le colture rispetto agli allevamenti richiedono una minore spesa energetica, determinano una minore produzione di gas serra ed un ottimale smaltimento dei residui, risultando meno pericolose e dannose per la nostra salute.
Nel Giardino troviamo un naturale equilibrio tra insetti ed infiorescenze, che solo la mano dell’uomo può’ incrinare. Al tempo stesso dobbiamo chiederci se sia etico vendere insetti sotto forma di farina, merendine e barrette a popoli che per povertà’ si nutrono di insetti da secoli, non avendo alcuna alternativa alimentare. Concludendo l’uomo del XXI secolo sta sfruttando le risorse nutrizionali del Giardino in modo non equo favorendo il consumo dell’insetto a scapito delle infiorescenze, perpetrando questa scelta non su basi dietetiche, ma economiche di mero profitto. In valori nutrizionali la componente floreale segue la Dieta Mediterranea, mentre quella animale una dieta di stampo Ketogenico. Perché la Dieta del Futuro deve essere per forza iperproteica, con la probabile insorgenza di nuove patologie, mentre quella del passato, ipoproteica, viene ancora considerata scientificamente un toccasana?
Forse ancora l’uomo non e’ pronto per sfruttare in modo equo e razionale le risorse nutrizionali del Giardino. Quindi, continuiamo a curare ed ammirare i nostri giardini, rapiti dai profumi e dai colori dei fiori, osservando il solerte lavoro degli impollinatori e quello degli altri insetti, che noi reputiamo ingiustamente infestanti, ma che in realtà’ svolgono l’alto compito di eco regolatori, cosa che l’uomo, seguendo i propri profitti, non potrà’ mai diventare.